Asteroide al cubo: cinque vedette per Didymos

00:04:16 17.11.2015
Selezionato il quintetto di microsatelliti che scorterà la sonda AIM nella sua perlustrazione del sistema binario di asteroidi Didymos e che assisterà in prima fila alla deviazione di un corpo celeste del Sistema Solare
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Un quintetto europeo di cubi di 10 cm per lato marcherà stretto una coppia di corpi celesti tentando il dominio dell'orbita di un asteroide binario per studiarne le caratteristiche e guidarne il cammino. E' questa la strategia messa in campo dall'ESA per scongiurare la minaccia di collisione di massi spaziali con il nostro pianeta, inviare nel 2020 una sonda e un quintetto di microsatelliti che osservino il comportamento del sistema Didymos, il duo di oggetti composto da un asteroide e dalla sua mini luna in marcia attorno ad un comune centro di gravità, analizzandone composizione superficiale, campo gravitazionale, caratteristiche geofisiche e dinamiche, prima e dopo l'impatto pilotato con una sonda kamikaze. Il progetto si chiama AIM -Asteroid Impact Mission– una missione europea realizzata in collaborazione con la NASA, il Johns Hopkins Institute, la DLR e l'Osservatorio della Costa Azzurra, che si inserisce nel programma statunitense di studio di nuove tecniche di difesa planetaria AIDA e che porta con sè un lander di lingua tedesca, incaricato di conquistare - come hanno fatto Rosetta e Philae con la cometa 67P l'anno scorso - la superficie dell'asteroide e 5 satelliti CuboSat selezionati tra le proposte lanciate dal mondo universitario. Il lavoro degli ipertecnologici cubi spaziali, che marceranno in armonia sperimentando la comunicazione inter satellitare secondo una logica di rete, sarà quello di registrare il comportamento delle sorelle Didymos – la maggiore di 800 metri di diametro, la minore di 170, che danzano a braccetto separate da 1,2 chilometri – prima e dopo che l'americana DART, progetto anche questo all'interno dell'AIDA, colpisca nel 2022 la piccola luna, modificando per la prima volta nella storia la traiettoria di un corpo del Sistema Solare. I progetti scelti includono lo schieramento di uno spettrometro nel vicino infrarosso per lo studio della composizione dell'asteroide e delle creste create dallo strike con il satellite NASA DART,di una coppia di osservatori per la misurazione del campo gravitazionale con il ricorso all'analisi Doppler, di un cubo incaricato di effettuare il touch-down con Didymoon per documentarne gravità, struttura superficiale e analisi dei materiali, di un satellite duale per l'analisi del campo magnetico e della chimica delle creste espulse dopo l'impatto e di un mini satellite per l'osservazione dettagliata dei getti. La sfida di Didymos, conquistata da un robottino prima e centrata da una sonda guidata poi sotto lo sguardo di AIM, si preannuncia dunque elevata al cubo: sbarcare su un asteroide, colpirlo e modificarne la traiettoria registrando il gioco di forze necessario a correggerne la marcia, aprono scenari avveniristici in cui la difesa del nostro pianeta dalle minacce rappresentate da oggetti spaziali è una possibilità concreta. Ma dopo l'epica impresa di Rosetta che nel 2014 ha espugnato una cometa, tutto è possibile.
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