Sapore di sale e ammoniaca su Cerere

00:00:55 10.12.2015
Due studi sulla rivista Nature svelano nuovi indizi sulla storia evolutiva del pianeta nano. Il primo rivela che i depositi di materiali brillanti osservati su numerose aree di Cerere sono probabilmente costituiti da un particolare tipo di sali. Il secondo, a guida italiana, ha evidenziato la presenza di ammonica sul pianeta nano, suggerendo nuove teorie sulle sue origini
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Il giallo sembrerebbe risolto: si tratterebbe di sale. Il misterioso materiale luminoso rilevato sul pianeta nano Cerere dalla sonda Dawn sarebbe coerente con un tipo di solfato di magnesio chiamato esaidrite. Lo dice uno studio apparso sul numero odierno di Nature. I depositi, una miscela di sali, frammenti di roccia e acqua ghiacciata sarebbero presenti in 130 diversi luoghi, perlopiù crateri da impatto. Sopra due di queste cavità è stata inoltre osservata, in particolari fasi del giorno, una foschia nebbiosa generata dalla sublimazione del ghiaccio. Un fenomeno assimilabile a quello che interessa le comete ma non è chiaro quale tipo di processo geologico alimenti continuamente il ghiaccio in superficie. Un secondo studio a guida italiana aggiunge un importante tassello nella storia evolutiva del piccolo mondo scuro scoperto nel 1801 da Giuseppe Piazzi. Su Cerere c’è ammoniaca, lo spettrometro italiano VIR-MS ne ha individuato la presenza in alcune argille. E l'ammoniaca è un composto più comune nella fredde periferie del sistema solare che nella fascia degli asteroidi dove Cerere risiede. La scoperta suggerisce che il pianeta nano possa avere raccolto frammenti di materiale dal sistema solare oppure che sia nato nei pressi di Nettuno per poi migrare verso la sua attuale posizione.
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