L'Italia su Marte, da Schiaparelli a ExoMars

00:03:58 05.01.2016
L'avventura italiana su Marte inizia nel 1893 con le prime osservazioni dei "canali" ad opera dell 'astronomo lombardo Giovanni Schiaparelli. Oltre un secolo di missioni spaziali dedicate al pianeta rosso con il nostro Paese in prima linea, un percorso in cui l'ennesima tappa si chiama Exomars 2016 
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Una storia spaziale firmata Italia che ha come soggetto l’inquilino numero 4 del Sistema Solare: è un’avventura esplorativa scritta nella nostra lingua quella che sbarca nel 2016 su Marte dopo un viaggio iniziato nel lontano 1893, anno in cui l’astronomo piemontese Giovanni Schiaparelli compendia le proprie osservazioni dedicate al pianeta rosso parlando di una rete di strutture lineari avvistate sul suolo alieno e chiamate “canali”. Lo studio del mondo vicino prosegue nel secolo successivo con l’avvicendamento delle missioni robotiche inviate dalle Agenzie spaziali americana, russa ed europea: sonde tecnologiche che violano l’orbita del pianeta e ne conquistano la superficie alla ricerca di indizi sul passato in una ideale staffetta cosmica da e per Marte che comincia il 28 novembre del 1964 con il sorvolo ravvicinato da parte del satellite NASA Mariner 4. Più di mezzo secolo di cronistoria planetaria con Marte protagonista, scritta con il contributo del nostro Paese, coinvolto sempre di più nei programmi delle Agenzie straniere. E’ il caso di Mars Express, sonda europea lanciata nel 2003 con a bordo due strumenti di tecnologia italiana: lo spettrometro di Fourier PFS per lo studio dell’atmosfera e il radar subsuperficiale MARSIS, gioielli tecnologici “made in Italy” che hanno contribuito a dar prova della presenza di acqua ghiacciata nel ventre del pianeta rosso in corrispondenza del polo sud. Parla italiano anche l’erede di MARSIS SHARAD, il radar a penetrazione del sottosuolo che fa parte dell’equipaggiamento del Mars Reconaissence Orbiter, missione NASA incaricata dello studio di Marte a partire dalla mappatura globale che ha individuato rivoli d’acqua salata in superficie. Sarà invece compito attribuito al successore di Schiaparelli svelare che tempo faccia sul quarto pianeta: il lander dimostratore che porta il nome dello studioso italiano, in partenza per il mondo rosso nel mese di marzo assieme al Trace Gas Orbiter, è dotato di strumenti concepiti e realizzati nel nostro Paese come il microriflettore laser INRRI e una suite di sensori metereologici italiani di nome DREAMS e AMELIA, il programma deputato all’analisi dei dati raccolti. Dalla superficie Schiaparelli duetterà con la sonda TGO, in orbita per studiare l’atmosfera aliena insieme a CaSSIS, la camera realizzata con contributo italiano. Nel 2018 sarà un trapano carotatore di tecnologia nostrana a volare su Marte: l’ipertecnologica trivella è incaricata di forare il suolo fino a 2 metri di profondità e di estrarre campioni nel contesto della missione ExoMars 2018, una spedizione europea decisiva per la conquista di Marte, secondo step dell’omonimo progetto che prevede l’”ammartaggio” di un rover: una conquista che porterà nel mondo della porta accanto il primato scientifico, tecnologico e industriale di un’Italia spaziale che parla marziano
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