La prima volta per un Fast Radio Burst

00:01:55 25.02.2016
Individuata per la prima volta l'origine di un lampo radio, enigmatici segnali radio, della durata di appena qualche millisecondo. La scoperta conferma il modello teorico cosmologico sulla cosiddetta materia mancante John Rowe Animation (CASS/SKAO/Swinburne/MPIfR/INAF)
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È stato individuato per la prima volta il luogo d’origine di un lampo radio Fast Radio Burst, una categoria di enigmatici segnali radio, della durata di appena qualche millisecondo, che appaiono senza preavviso nel cielo. Un risultato che ha permesso di confermare l’attuale modello cosmologico che descrive la distribuzione della materia nell’universo. Alla scoperta, annunciata sulla rivista Nature, ha partecipato un gruppo internazionale di astrofisici tra i quali ricercatori dell’Istituto Nazionale di Astrofisica grazie al contributo del Sardina Radio Telescope, il radiotelescopio in Sardegna frutto della collaborazione tra Agenzia Spaziale Italiana, INAF e Regione. Tutto ha avuto inizio il 18 aprile 2015, quando il tipico segnale di un FRB è stato rilevato in Australia. Nel giro di poche ore è stato diramato un allerta internazionale e vari telescopi in tutto il mondo sono stati coinvolti nella ricerca del “seguito” di quel segnale. Grazie alle informazioni raccolte i ricercatori sono riusciti a individuare la posizione del FRB con una precisione circa 1000 volte migliore rispetto agli eventi precedenti. Oggi i modelli teorici predicono che l’universo sia composto per il 70% di energia oscura, per il 25% di materia oscura e per il 5% di materia ordinaria. Gli astronomi pur facendo la lista di tutta la materia ordinaria osservata erano riusciti finora a identificarne circa la metà: il resto non poteva essere visto direttamente, ed è stato dunque denominato come “materia mancante”, che, con la conferma del modello teorico non è più tale.
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