Segnali dallo spazio, l'Italia in ascolto

00:02:01 15.03.2016
Da Malindi verso Exomars 2018, il nostro Paese gioca un ruolo fondamentale nel l'analisi dei dati e nel controllo da terra sulle missioni spaziali, esercitato attraverso le basi. Una raccolta di informazioni  per scrivere in italiano la storia dell'esplorazione del cosmo
Trascrizione audio
E’ stata la storica base italiana di Malindi in Kenya voluta da luigi Broglio a dare il lieto annuncio. Alle 22.28 di ieri in Italia, 12 ore dopo il liftoff il centro dell'asi ha infatti raccolto il segnale di exomars che attestava il rilascio della sonda da parte dell’ultimo stadio del proton russo. Il segnale passava poi al centro di controllo ESOC dell'esa che annunciava al mondo l’inizio ufficiale del viaggio per Marte di TGO e Schiaparelli. A volte si dimentica ma il controllo da terra è fondamentale per la riuscita delle missioni spaziali. E l'Italia è tra le realtà spaziali che anche in questo campo eccelle. Sarà infatti dal centro Altec di Torino che verrà controllato e guidato nel 2018 il rover della seconda spedizione Exomars sulla superficie del pianeta rosso. Sempre dalle control room di Torino, l’Italia in questi anni ha coordinato le attività dei moduli logistici italiani della Stazione Spaziale Internazionale con cui è collegata 24 ore su 24. E poi c’è il Fucino che con le sue 170 antenne è riconosciuto come il primo e il più importante ‘teleporto’ al mondo per usi civili. Il centro di Telespazio oltre ad ospitare le sale di controllo della costellazione italiana per l’Osservazione della Terra CosmoSkyMED gestirà i satelliti e attività operative del sistema di navigazione europeo Galileo. E nel futuro è destinato a giocare un ruolo da protagonista anche SRT, il radiotelescopio istallato nella provincia di Cagliari che per la qualità della sua ricezione è candidata ad insririsi nel deep space network per il controllo delle sonde più lontane. Tramite la sua grande antenna potrebbe riuscire a captare le ultime fasi di vita della longeva missione Cassini, in ricognizione da oltre un decennio su Saturno.
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