Così cambiano gli strani bagliori di Cerere

00:01:41 16.03.2016
Porta la firma dello spettrometro HARPS l'ultimo ritratto a Cerere e alle sue misteriose macchie brillanti. Secondo lo studio condotto con lo spettrometro ESO, le variazioni di luminosità nelle aree superficiali più chiare, sarebbero riconducibili alla foschia generata dall'evaporazione di sostanze volatili
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Ultimi aggiornamenti da Cerere: sarebbe volatile e sottoposto ad evaporazione il materiale che forma le macchie brillanti individuate dalla sonda NASA Dawn, in ricognizione intorno al pianeta nano da oltre un anno. Lo rivelano le osservazioni condotte attraverso lo strumento HARPS, spettrometro istallato sul telescopio cileno da 3.6 metri dell’ESO che ha messo gli occhi su Cerere per poco più di due notti tra luglio e agosto 2015 alla ricerca di indizi sulle misteriose macchie luminose avvistate sul corpo celeste - in particolar modo su quelle all’interno del cratere Occator. I nuovi studi a firma di HARPS, indicherebbero che i bagliori superficiali, aree in cui il materiale riflette maggiormente la luce solare, si spostano ruotando in armonia con il moto del corpo celeste attorno al proprio asse, un giro su se stesso completato in nove ore. Ma non è tutto: ci sono anche variazioni di luminosità inattese, riconducibili a sostanze volatili che irradiate dalla luce solare evaporerebbero, formando una foschia in grado di riflettere e brillare in modo non uniforme quando colpite dalla luce. Stando allo studio, Cerere potrebbe dunque possedere un'attività interna che lo renderebbe molto diverso da Vesta e dagli altri asteroidi della fascia principale
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