Impresso sulla 'pupilla'

00:01:21 07.07.2016
Un battito di ciglia quasi impercettibile, ma sufficiente per mandarci dati preziosi: ecco la breve storia di Hitomi, il satellite JAXA che prima di perdere i contatti con le basi di Terra è riuscito a osservare un enorme ammasso di galassie nella costellazione di Perseo, inviando informazioni sui giganti buchi neri nei loro centri.  
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Ha avuto vita breve, il satellite giapponese Hitomi, ma è riuscito ugualmente a lasciare il segno. Il telescopio a raggi X dell’agenzia spaziale JAXA partito con successo lo scorso 17 febbraio avrebbe dovuto ad analizzare i fenomeni più energetici dell’Universo, come i buchi neri, con una sensibilità unica rispetto agli strumenti precedenti. Ma Hitomi, che in giapponese significa “pupilla”, dopo sole 5 settimane di viaggio ha perso le comunicazioni con le basi di terra, concludendo la missione quasi prima che potesse cominciare. Quasi, perché prima di chiudersi per sempre la pupilla targata JAXA ha fatto in tempo a osservare un enorme ammasso di galassie nella costellazione di Perseo, inviandoci preziose informazioni sui giganti buchi neri nei loro centri. I primi risultati, apparsi su Nature, presentano una nuova prova dell’importanza dei buchi neri nell’evoluzione complessiva delle galassie, in particolare per quanto riguarda il riscaldamento del plasma che le circonda. I dati di Hitomi verranno studiati per i prossimi anni da scienziati di tutto il mondo, per valorizzare questa brevissima occhiata nell’Universo a raggi X.
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