Ipotizzato il Bosone di Madala

00:01:25 07.09.2016
Le analisi dei dati prodotti dal superacceleratore LHC del CERN di Ginevra portano un team di studiosi sudafricani a ipotizzare l’esistenza di un nuovo bosone in grado d’interagire con l’elusiva materia oscura
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Un bosone nuovo di zecca potrebbe aiutare gli scienziati a comprendere la misteriosa natura della materia oscura. A ipotizzare l'esistenza della nuova particella un team di fisici sudafricani dell’High Energy Physics Group (HEP) presso l'Università di Witwatersrand di Johannesburg in un lavoro ancora in corso di pubblicazione. Diversamente dall'ormai celebre bosone di Higgs, che conferisce massa a tutto ciò che ci circonda, esseri umani compresi, la nuova particella definita bosone di Madala avrebbe una caratteristica peculiare: la capacità d’interagire con la sfuggente materia oscura. La sua esistenza era già stata ipotizzata nel 2012, anno dell’annuncio della scoperta del bosone di Higgs, premiata col Nobel in fisica un anno dopo. Gli scienziati sudafricani affermano adesso di avere trovato ulteriori conferme a quest’ipotesi iniziale, dopo avere analizzato i dati prodotti dalle collisioni tra particelle, spinte a velocità prossime a quelle della luce, nel superacceleratore LHC del CERN, una pista magnetica di 27 chilometri a 100 metri profondità lungo il confine tra Francia e Svizzera.
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