Trascrizione audio
Hope vola verso Marte. Dopo una serie di rinvii dovuti al maltempo la sonda meteorologica degli Emirati Arabi si è staccata dalla piattaforma di lancio del centro spaziale Tanegashima nel Giappone meridionale lo scorso 19 luglio a bordo di un razzo H2A. Tutto si è svolto come da manuale e Hope si è separata dal razzo e successivamente ha aperto i pannelli solari mandando i segnali telemetrici verso terra. Hope arriverà intorno a Marte il prossimo febbraio entrando in un’orbita ellittica iniziale compresa tra i 1000 e 49mila chilometri sopra il pianeta. Successivamente si sposterà nell’orbita prevista per le osservazioni scientifiche, con altitudini che vanno dai 20mila ai 43mila chilometri. Da qui la sonda studierà l’atmosfera di Marte per due anni grazie a una camera, uno spettrometro a infrarossi e uno a ultravioletti osservando i cicli stagionali e i cambiamenti atmosferici per comprendere meglio i motivi dietro i drastici mutamenti del clima. La realizzazione della missione da parte della giovane agenzia spaziale emiratina nata sei anni fa è frutto della collaborazione altri paesi come il Giappone, il Regno Unito e gli Usa che hanno partecipato alla costruzione della strumentazione e della Nasa che fornisce accesso al Deep Space Network per le comunicazioni. Ma non è tutto, Hope vuole anche essere di ispirazione per le prossime generazioni di scienziati arabi che potranno sfruttare i vantaggi dati dalla collaborazione internazionale per creare nuovi percorsi nella ricerca scientifica dedicata all’esplorazione spaziale. La missione Hope apre un trittico di spedizioni spaziali con obiettivo il pianeta Rosso: il 23 sarà la volta di Tianwen 1 e il 30 della sonda Nasa Mars2020.