Trascrizione audio
Un 2018 all’insegna dei grandi numeri per ‘Gravity immaginare l’Universo dopo Einstein’. La mostra organizzata al Maxxi risultato di un’inedita collaborazione tra Asi e Infn con il museo romano ha accolto dal giorno della sua apertura, il 3 dicembre fino al 7 gennaio scorso ben 27000 visitatori. La mostra indaga le connessioni e le analogie tra arte e scienza raccontando gli sviluppi della teoria della relatività nella visione odierna dell’Universo a cento anni dalla pubblicazione dell’articolo di Albert Einstein che ha rivoluzionato la cosmologia trasformando i modelli di cosmo e universo. La mostra, è articolata in tre percorsi: spazio-tempo, crisi e confini tutti connessi tra loro e il pubblico può osservare e immergersi in prima persona nelle installazioni degli artisti tra cui sono presenti solo per citarne alcuni: Tomas Saraceno, David Weisse e Laurent Grasso e nelle simulazioni degli esperimenti per avvicinarsi all’essenza delle innovazioni scientifiche introdotte da Einstein. Gli spettatori seguendo questi percorsi, potranno essere partecipi di un processo collettivo nel quale gli artisti e gli scienziati svolgono un ruolo fondamentale per la società. La mostra, ad ingresso gratuito aperta fino alla fine del mese di aprile, mette a disposizione del pubblico una serie di eventi correlati: il prossimo in agenda è ‘Il borsone dio Higgs e le nuove frontiere della fisica’ un incontro che vedrà la partecipazione di Fabiola Gianotti, direttore del Cern e Fernando Ferroni, presidente dell’Infn. In programma il 18 febbraio, la conferenza tratterà di come la scoperta del borsone di Higgs abbia aperto la strada a una nuova età dell’oro della fisica delle alte energie.