Le piccole luci di Orione

00:01:39 12.07.2016
Il Very Large Telescope dell'ESO osserva il ventre della celebre Nebulosa, svelando una regione popolata da un numero di oggetti di piccola taglia dieci volte maggiore del previsto
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E’ un angolo di cielo affollato di oggetti extra small la cui storia può fornire indizi utili a ricostruire l’iter dei processi di formazione stellare, quello scrutato con gli occhi elettronici dei VLT. Il telescopio cileno dello European Southern Observatory ha scandagliato all’infrarosso con lo strumento HAWKI il ventre della Nebulosa di Orione con un dettaglio senza precedenti, realizzandone un ritratto a 360 gradi in cui emerge un numero inatteso di deboli nane brune e corpi celesti di piccola taglia, di gran lunga superiore a quello registrato in regioni più piccole e meno attive. Proprio l’alta concentrazione di mini stelle e mini mondi nel cuore dell’agglomerato interstellare in questione, la dice lunga sulle dinamiche di formazione in atto all’interno di Orione, mostrando quanto sia vincolante il legame tra la tipologia di oggetti e l’ambiente in cui essi sono nati. Orione poi è particolarmente intrigante come soggetto di studio per via della sua estensione, della relativa vicinanza e della sua luminosità, caratteristiche che la rendono visibile dalla Terra ad occhio nudo. Osservazioni più precise di oggetti tanto minuti saranno possibili con l’operatività del futuro telescopio europeo E-ELT, che presterà il suo sguardo al cielo e a nuovi mondi a partire dal 2024
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