Verso la corona solare: Proba-3 supera il test di puntamento
Lanciata lo scorso 5 dicembre, la missione Proba-3 dell’Esa ha l’obiettivo di realizzare eclissi solari artificiali, grazie a due satelliti che, volando in formazione, lavoreranno come un unico gigantesco osservatorio: uno con la funzione di coprire il Sole, l’altro di osservarlo. Operando lungo un’orbita ellittica che si estende fino a 60.000 chilometri dalla Terra, l’esperimento permetterà di studiare la corona solare, la parte più esterna del Sole, come mai prima d’ora, generando eclissi su richiesta della durata di circa 6 ore e quasi una volta al giorno.
Durante il periodo in cui i satelliti sono rimasti uniti - fino a poco più di un mese dopo il lancio - il team di controllo dell’Esa ha testato il sistema di puntamento utilizzando lo strumento Aspiics, dotato di un disco occultatore montato su Occulter e di un coronografo trasportato a bordo di Coronagraph. Il test ha coinvolto l’osservazione di un campo stellare: protagoniste due stelle brillanti della costellazione di Ofiuco. La nitidezza delle immagini acquisite, in cui si distinguono almeno otto stelle oltre a tracce di raggi cosmici, ha confermato la precisione del puntamento e la stabilità dell’intero sistema, risultato cruciale poiché anche un minimo disallineamento tra i due satelliti comprometterebbe l’osservazione della corona solare, lasciando filtrare luce indesiderata.
La coppia di satelliti dovrà infatti mantenere un allineamento estremamente preciso, volando a 150 metri di distanza con un margine di errore di appena un millimetro. In questo modo, il disco occultatore bloccherà la luce diretta del Sole, proiettando un’ombra controllata su Coronagraph, che potrà così osservare la corona solare.
Il successo di questo test ha rafforzato l’ottimismo del team scientifico, che prevede di ottenere le prime immagini della corona già da marzo 2025.