Hera, testate con successo alcune fotocamere di bordo

00:02:33 15.10.2024

Prosegue senza problemi la missione di difesa planetaria ‘Hera’, la sonda diretta verso Dimorphos, il primo asteroide spostato dalla sua traiettoria originale usando un impatto controllato.
A pochi giorni dalla partenza, i tecnici hanno acceso e puntato verso il sistema Terra-Luna tre degli strumenti scientifici di bordo, con lo scopo di verificarne il corretto funzionamento.
Il primo è la fotocamera ‘Afc’, che ha fotografato il nostro pianeta e la Luna da una distanza di oltre un milione e mezzo di chilometri. Su Hera sono presenti due di queste telecamere, identiche e in grado di catturare immagini monocromatiche utili sia alla navigazione che alle attività scientifiche.
Il secondo strumento che è stato provato è la fotocamera ‘Tiri’, che rileverà le emissioni termiche dell’asteroide Dimorphos nel medio infrarosso. Grazie alle immagini ottenute con questo strumento si potrà rilevare la sua inerzia termica, cioè la velocità con cui varia la temperatura interna ed esterna. Da questa è possibile ricavare altri dati come la ruvidezza e la porosità dei materiali di cui è formato.
Altro strumento testato con successo è l’‘HyperScout H’, capace di catturare nelle immagini anche le minime differenze cromatiche e con queste determinare quali e quanti minerali compongono Dimorphos.
La composizione dei minerali, insieme all’analisi dell polveri, verrà fatta in seguito anche con un sorvolo ravvicinato di Dimorphos e del compagno maggiore attorno a cui orbita, Didymos, impiegando due Cubesat che Hera sta portando con sé e che rilascerà al momento opportuno.
Uno di questi due nanosatelliti, che sarà completamente a guida italiana, è intitolato allo scienziato Andrea Milani, che è stato uno dei ‘padri’ del concetto di spostare asteroidi pericolosi attraverso uno o più impatti calcolati usando sonde spaziali.
L’Italia è tra i protagonisti di questa missione. L’Agenzia Spaziale Italiana infatti vanta più di un importante contributo alla realizzazione, avendo fornito parte della strumentazione di bordo dedicata, come ad esempio i sistemi di propulsione e quelli di Potenza Elettrica.
Hera fa parte di un programma di sicurezza planetaria chiamato ‘Aida’, Asteroid Impact And Deflection Assessment, che combina i dati ottenuti dalla missione Nasa Dart del 2022, in cui una sonda ha colpito volutamente un asteroide per deviarlo, con quelli che Hera ricaverà da dicembre 2026 sulle condizioni attuali sistema binario Didymos, come la variazione orbitale o l’analisi del cratere creato dall’impatto.

Crediti: Esa, Nasa, SpaceX
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