Due voraci buchi neri in un'immensa nuvola di gas
Osservata per la prima volta una coppia di buchi neri supermassicci interagenti, avvolta da un'immensa nuvola di gas.
Uno scenario inedito per gli astronomi, che hanno faticato a lungo per capire la natura di una serie di misteriose emissioni radio, provenienti dal centro di una galassia della costellazione del Cigno.
La sorgente emana raggi X e ultravioletti con un andamento ciclico abbastanza regolare. Inizialmente questo evento, catalogato come At-2021hdr era stato scambiato per una supernova, poi i sospetti caddero su altro perché l'intensità dei picchi radio era riconducibile solo a quella di stelle collassate molto grandi. Difatti, dopo ulteriori analisi comparative durate due anni, gli studiosi hanno capito che quello era in realtà un sistema binario formato da due buchi neri supermassicci, legati da un abbraccio gravitazionale e in rotta di collisione. Ma non era ancora tutto, in questo scenario stava sfuggendo altro perché le emissioni mostravano differenze e peculiarità rispetto a quelle dei buchi neri binari conosciuti.
Alla fine, con una certa sorpresa, gli scienziati hanno realizzato di trovarsi davanti a una novità, qualcosa che non avevano mai visto prima: i buchi neri si trovano all'interno un'immensa nuvola di gas, così grande da riuscire ad avvolgerli entrambi.
I due buchi neri sono già di dimensioni titaniche, insieme raggiungono una massa pari a 40 milioni di volte quella del nostro Sole. Al momento sono distanti tra loro 24 miliardi di chilometri ma si stanno lentamente avvicinando. Lo scontro e la successiva fusione avverrà tra 70.000 anni.
La grande nuvola di gas in cui sono immersi probabilmente prima vagava libera, ma dev'essere passata così vicino ai due buchi neri da finire imbrigliata dalla loro spaventosa attrazione gravitazionale.
La vicinanza l'ha prima deformata, stirandola in filamenti che hanno avvolto i buchi neri, poi la frizione ha iniziato a scaldarla e renderla sempre più densa.
I due buchi neri stanno inghiottendo parte dei gas, altri invece vengono sparati via a ogni ciclo di rotazione, producendo quelle emissioni radio che abbiamo captato, usando l'osservatorio 'Swift' della Nasa e quello storico di Monte Palomar.
Per scovare gli inediti segnali, queste strutture usano sia l'esperienza degli astronomi che delle nuove tecniche di osservazione del cielo basate sull'intelligenza artificiale.
Tra i partner coinvolti nella ricerca cheè anche l'Agenzia Spaziale Italiana e l'Osservatorio Astronomico Inaf di Brera.