Trascrizione audio
L'unione fa la forza. Il detto popolare si attaglia bene alle dinamiche spaziali, in cui ogni missione è frutto della collaborazione di scienziati e tecnici provenienti da tanti Paesi diversi. Grazie allo Spazio e al desiderio di conoscere ed esplorare ogni confine viene superato, non esistono barriere. Questo succede anche nel caso dell'esplorazione di Marte, su cui sono attive diverse missioni targate NASA ed ESA, che si stringono la mano per riuscire a tirare fuori il meglio dalle loro attività. In questi mesi è in viaggio verso il pianeta rosso la missione europea a supervisione italiana ExoMars: l'arrivo è previsto per il 19 ottobre, arrivo a cui seguirà l'attesissima discesa del lander Schiaparelli sulla superficie del quarto pianeta del Sistema Solare, mentre il Trace Gas Orbiter si occuperà dei gas dell'atmosfera, cercando quelli che, sulla Terra, sono in grado di attivare processi biologici. Vale a dire quelli che possono testimoniare la vita. L'orbiter europeo, partito il 14 marzo, non sarà solo. Ad attenderlo ci sarà infatti un 'collega' di vecchia data: è la sonda Mars Express, pronta a prestare 'occhi', 'mani' e 'orecchie' per agevolare il lavoro della missione più giovane. Tecnicamente, succederà questo: il 16 ottobre il lander Schiaparelli si separerà dalla sonda madre. Tre giorni dopo atterrerà su Marte, mentre Tgo entrerà in atmosfera. Durante la discesa gli occhi di Mars Express saranno rivolti a Schiaparelli, che si sveglierà 80 minuti prima dell'atterraggio, lo seguiranno passo dopo passo e confermeranno che le operazioni avvengono senza ostacoli. La discesa sarà seguita in diretta. E qui entra in gioco la NASA. Per comunicare tra loro, gli strumenti si serviranno del Melacom Communication System, un sistema realizzato per permettere le comunicazioni tra il lander a stelle e strisce Beagle 2 e i rover della NASA. Ora sarà utilizzato da Mars Express per controllare la discesa di Schiaparelli e registrare eventuali ostacoli o imprevisti e seguirlo anche durante l'entrata in atmosfera, il tocco della superficie e l'inizio delle attività. Il sofware di Melacom è stato aggiornato di recente per essere compatibile con Schiaparelli. Per raggiungere questo obiettivo l'orbita di Mars Express è stata corretta lo scorso febbraio. La sua antenna Melacom sarà puntata sul punto previsto per l'atterraggio e registrerà il segnale luminoso di Schiaparelli girandosi per osservarne la discesa. I due strumenti saranno in comunicazione fino allo scoccare dei quindici minuti di attività di Schiaparelli sulla superficie. A quel punto smetterà di registrare e si rivolgerà verso il pianeta Terra per inviare tutti i dati raccolti. Di fatto sarà Mars Express a dirci che è andato tutto bene per Schiaparelli. Su Mars Express sarà lo strumento MARSIS, un radar, a permettere il controllo del lander di Exomars. MARSIS è stato celebrato all'Agenzia spaziale italiana proprio in questi giorni insieme al suo omologo SHARAD del Mars Reconnaissance Orbiter della NASA. Una giornata è stata dedicata ai risultati di questa missione, soprattutto per quello che riguarda la geologia marziana: "A dieci anni dall'inizio delle operazioni di SHARAD ed a 11 dall'operatività di MARSIS – ha spiegato Enrico Flamini, chief scientist di ASI - quasi tutti gli obiettivi sono stati raggiunti". E' stata infatti compiuta la stratigrafia completa del pianeta e oggi sappiamo quanta acqua è imprigionata nella forma di ghiaccio ai poli di Marte.