L'ossigeno sulle altre Terre, come liberarsi dalle false illusioni

00:03:56 07.03.2016
Il desiderio di trovare forme di vita extraterrestri caratterizza parte della ricerca spaziale e popola i sogni di milioni di persone, affascinate dall'idea di un incontro come quello immaginato da Steven Spielberg in E.T. La vita di cui sono a caccia gli scienziati è però molto diversa da quella personificata dal tenero extraterrestre di celluloide. La ricerca punta ai mattoncini base della vita: idrogeno, ossigeno, carbonio e azoto. 
Trascrizione audio
Il desiderio di trovare forme di vita extraterrestri caratterizza parte della ricerca spaziale e popola i sogni di milioni di persone, affascinate dall'idea di un incontro come quello immaginato da Steven Spielberg in E.T. La vita di cui sono a caccia gli scienziati è però molto diversa da quella personificata dal tenero extraterrestre di celluloide. La ricerca punta ai mattoncini base della vita: idrogeno, ossigeno, carbonio e azoto. Individuato un pianeta roccioso che forma un sistema con una stella simile al nostro Sole, parte l'analisi dell'atmosfera per trovare traccia di questi elementi. Ma non è così semplice. Trovare evidenze di questi mattoncini così indispensabili non si traduce nella garanzia che quel pianeta sia adatto per ospitare la vita. E' su questo aspetto che hanno lavorato i ricercatori della Washington University, servendosi del Virtual Planetary Laboratory, una struttura universitaria collegata alla Nasa e che dal 2001 si occupa dell'abitabilità degli esopianeti. Il team di studiosi ha elaborato un metodo per identificare ed escludere le false tracce biologiche in pianeti lontani. Significa che trovare ossigeno, per esempio, nell'atmosfera di un esopianeta non significa automaticamente che quell'ossigeno abbia la stessa origine del nostro, e quindi non basta per eleggere ad abitabile quel mondo remoto e sconosciuto. I ricercatori si sono concentrati su elementi che tradiscano la presenza di questi impostori delle tracce di vita. Ecco come si sono comportati. Sappiamo che sul nostro pianeta l'ossigeno è frutto della fotosintesi clorofilliana, attraverso cui le piante convertono la luce del Sole in energia. Questo significa che se si trova ossigeno sulla Terra questo è indissolubilmente legato alla vita. Fuori dai confini del nostro pianeta, però, le cose cambiano. Ci sono alcuni mondi che producono ossigeno anche in assenza di vita. Succede soprattutto nei casi di quei pianeti che orbitano intorno a stelle più piccole e meno luminose del nostro Sole. La prima situazione di presenza di ossigeno e assenza di vita che gli scienziati hanno rilevato si è verificata quando hanno osservato nella luce stellare ultavioletta separarsi molecole di anidride carbonica, che hanno liberato atomi di ossigeno uguali a quelli terrestri. In un secondo momento i ricercatori hanno utilizzato dei modelli computerizzati della condizione osservata da cui è emerso che non solo veniva prodotto ossigeno, ma anche monossido di carbonio. Di conseguenza se nell'atmosfera di un pianeta roccioso si rilevano contemporaneamente tracce di monossido di carbonio e di anidride carbonica, è lecito il sospetto che l'ossigeno eventualmente individuato non sia quello compatibile con la vita. Inoltre il team di Washington ha individuato anche un altro indicatore di ossigeno 'impostore'. Quando l'acqua dell'atmosfera si scompone, in alcuni casi l'ossigeno che si libera è in quantità estremamente elevata, dando luogo a collisioni frequenti tra molecole analoghe generando quindi molecole con quattro parti di ossigeno. Quando queste vengono individuate dovrebbero suggerire che non sono state create biologicamente e che quindi non hanno a che fare con la vita. Si tratta di strategie che permettono di tarare la caccia ai pianeti abitabili, focalizzandosi solo su quelli che hanno tracce di ossigeno associato alla vita ed escludendo tutti gli altri, risparmiando così tempo ed energie. In proposito la principal investigator del Virtual Planetary Laboratory, Victoria Meadows, ha spiegato che “un conto è individuare degli elementi, un altro è capire esattamente cosa si sta guardando. Questa ricerca è importante perché i falsi elementi biologici sono più comuni per quei pianeti orbitanti intorno a stelle con poca massa”, cioè esattamente i primi luoghi in cui si indaga per trovare vita extraterrestre.
Pubblicato nei canali
Download
  • Video (30.60 MB)

Correlati