Artemis 1, cronaca del primo viaggio lunare di Orion

00:07:29 24.12.2022

 

Un viaggio andata e ritorno verso la Luna di 25 giorni, per un totale di oltre 22 milioni di chilometri percorsi: ecco la cronaca dettagliata della storica missione Artemis 1. Con i commenti dell'Astronauta italiana dell'Esa Samantha Cristoforetti e del Presidente dell'Asi Giorgio Saccoccia

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Con il 2022 che volge quasi al termine, si chiude anche un anno ricco di successi per il settore spazio. E tra gli eventi più attesi e importanti del calendario spaziale 2022 c’è sicuramente l’avvio ufficiale del programma di esplorazione lunare Artemis. Ecco dunque la cronaca dettagliata di quella che è stata la prima di una serie di missioni che un giorno porteranno alla presenza costante dell’essere umano sul nostro satellite. Il 16 novembre, quando in Italia erano le 7.47 del mattino, è partita la missione senza equipaggio Artemis 1 verso la Luna. Una prova generale per testare il colossale razzo Space Launch System e la navicella Orion, che si sono innalzati in volo dal Pad 39B al Kennedy Space Center della Nasa in Florida. Dopo una partenza da manuale, circa due minuti dopo il liftoff è avvenuta la separazione del Solid Rocket Booster, mentre lo stadio principale si è separato dopo altri sei minuti. Trascorsi diciotto minuti di missione, è cominciata la fase di dispiegamento dei pannelli solari di Orion, seguita dalla prima manovra correttiva della navicella. La separazione di Orion è invece avvenuta a circa due ore dal lancio, e la capsula ha iniziato la sua traiettoria verso la Luna. Mentre circa quattro ore dopo il liftoff c’è stato il rilascio dei 10 cubesat a bordo del volo inaugurale di Sls. Tra questi, l’italiano ArgoMoon, unico nanosatellite europeo selezionato dalla Nasa per Artemis 1. Cubesat dell’Agenzia Spaziale Italiana realizzato dalla torinese Argotec, ArgoMoon ha svolto il ruolo di osservatore spaziale d’eccezione. Dopo aver catturato una foto del nostro pianeta per calibrare i payload, nei giorni successivi al rilascio ArgoMoon ha scattato alcuni spettacolari ritratti lunari. Il nanosatellite italiano ha anche testato in orbita importanti tecnologie per cubesat interplanetari e ha effettuato delle manovre orbitali, guidate dagli input del team di Navigazione dell’Università di Bologna. E a proposito di ruolo italiano nella missione Artemis 1, fondamentale è stato anche il contributo del nostro paese alla navicella lunare: l’Italia, tramite Thales Alenia Space, Leonardo e altre aziende, ha sviluppato per l’Esa alcuni elementi e servizi fondamentali del modulo europeo di Orion. Dopo le delicate fasi di lancio, distacco e inserimento in traiettoria lunare, tutto è andato secondo i piani per la navicella. Il 19 novembre, con la Luna sempre più vicina, Orion ha realizzato il suo primo video del nostro satellite, grazie alla telecamera di punta di uno dei quattro pannelli solari. Il 21 novembre è stato il giorno del primo, mozzafiato sorvolo lunare, con la navicella giunta a soli 130 chilometri dalla superficie del nostro satellite. Il 25 novembre Orion è entrata nell’orbita chiamata retrograda distante, che essendo altamente stabile ha permesso con successo di testare i sistemi della capsula nello spazio. Il secondo e ultimo flyby è avvenuto il 5 dicembre, a 128 chilometri dalla superficie lunare. A quel punto Orion era pronta per il suo ritorno a casa: la navicella di Artemis 1 è rientrata con successo sulla Terra l’11 dicembre alle 18:40 italiane, con uno splashdown perfettamente riuscito nell’Oceano Pacifico. Si è conclusa così una grande avventura di 25 giorni, per un totale di oltre 22 milioni di chilometri percorsi. Con Artemis 1, la Nasa e le agenzie partner hanno dimostrato la fattibilità di un ritorno sul nostro satellite con una tecnologia completamente rinnovata rispetto a quella utilizzata per lo storico programma Apollo. Dando così il via libera al traguardo successivo: il primo equipaggio umano di Orion, che volerà con la missione Artemis 2 prevista nel 2024. Del successo di Artemis 1, dei passi futuri e dello sguardo europeo all’avventura lunare ha parlato un’altra grande protagonista dello spazio 2022: l’astronauta italiana dell’Esa Samantha Cristoforetti, da poco tornata dalla sua seconda missione di lunga durata in orbita bassa, che l’ha vista anche comandante della Iss. «Continueremo il sostegno al programma Artemis guidato da Nasa. Continueremo a produrre gli European Service Modules, il modulo di servizio del veicolo Orion che abbiamo visto in azione per la prima volta proprio qualche giorno fa, quando ha portato a termine questa missione molto complessa, con delle manovre molto complesse. Hanno veramente stressato le capacità della macchina per dimostrare appunto che Orion con il modulo di servizio europeo sarà in grado di portare astronauti in orbita lunare. E poi, naturalmente, c’è il nostro contributo al Gateway, quello principale per l’International i-Hub, che continua ad avanzare speditamente, con un lancio tra qualche anno per andare ad essere il primo vero e proprio modulo abitativo di questa stazione spaziale in orbita lunare, Molto, molto più lontana rispetto alla Stazione Spaziale Internazionale». L’Italia è dunque in prima linea in questa nuova corsa allo spazio, basata sulla collaborazione internazionale che punta alla Luna e un giorno a Marte come obiettivi comuni. Un impegno che, come ricorda il presidente dell’Asi Giorgio Saccoccia, continuerà anche il prossimo anno, raccogliendo i frutti del successo di Artemis 1. «L’Italia è veramente al centro di questa collaborazione e al centro delle attività spaziali. C'è tantissimo da fare, stiamo investendo risorse straordinarie nel settore spaziale che andranno a concentrarsi in settori chiave come l’osservazione della Terra, l’accesso allo spazio e soprattutto l’esplorazione. In questo settore, quindi, ci sarà tantissimo da fare, attività da avviare, legate per esempio al progetto Artemis di Ritorno alla Luna, attività da mandare avanti già in corso. Faremo una lunghissima lista, vi inviteremo e vi racconteremo che cosa ci riserverà il 2023 nello spazio italiano».
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