Trascrizione audio

L’Europa va verso l’autonomia nell’accesso allo spazio. E lo fa grazie ad Ariane 6, il suo razzo di ultima generazione lanciato per la prima volta il 9 luglio alle 21 italiane. Il volo inaugurale di Ariane 6, chiamato VA262, è avvenuto dallo spazioporto europeo di Kourou, in Guyana francese, con a bordo una ventina tra cubesat ed esperimenti scientifici. Dopo il liftoff, l’ascesa del vettore è stata da manuale, così come la separazione dei due booster a propellente solido. A circa 8 minuti dal liftoff il motore Vinci si è acceso e ha portato lo stadio superiore nell’orbita stabilita. Dopo circa un’ora dal decollo, il motore si è riacceso come previsto per aggiustare l’orbita del secondo stadio e rilasciare i satelliti. A quel punto si sarebbe dovuta verificare una terza riaccensione di Vinci, per testare la capacità di deorbitare tutto il secondo stadio, tuffandolo in atmosfera. Quest’ultima fase però non è mai avvenuta, e al momento sono ancora sconosciute le ragioni dell’intoppo – che comunque, fa sapere l’Esa, non influisce sulla buona riuscita del volo. Durante una conferenza stampa tenuta il 10 luglio, i tecnici di Esa, Cnes, ArianeGroup e Arianespace hanno commentato le diverse fasi del volo, considerato complessivamente un successo, e hanno assicurato che tutti i dati raccolti saranno analizzati per comprendere il motivo della mancata terza riaccensione del motore. Il Direttore Generale dell’Esa Josef Aschbacher ha anche confermato la tabella di marcia di Ariane 6, con il primo volo commerciale operativo previsto entro la fine del 2024. E ha dichiarato che, con questo volo inaugurale, l’Europa è tornata ufficialmente nello spazio.